Daniela Cesta – Stati d’Animo
Una rosa può crescere senza spine? Quindi si impara, la prossima volta, indossare guanti di spessore, guanti da giardino!
Una rosa può crescere senza spine? Quindi si impara, la prossima volta, indossare guanti di spessore, guanti da giardino!
Io ero lì, dentro di te, incapace di farmi sentire. Non avevo voce per urlare, ma ero in ogni tuo battito di cuore e ci sarò sempre, anche quando non saprai mai dove sono e non mi vedrai, io ci sarò. Chiudi gli occhi e ascolta. Senti quel flebile sospiro? Sono le mie parole.
Quando l’uomo smette di credere nell’arte, nella filosofia, nella poesia, allora smette di credere in se stesso.E quando l’uomo smette di credere in se stesso, allora sta morendo.
Lasci andare ciò che non conta, quello che non importa. Perché tutto il resto lo porti con te sempre. Ovunque, dovunque.
È un sogno bellissimo, con voi è pura pace, sentirmi pervaso il cuore solo di gioia ed amore. Le vostre piccole mani sul mio viso, che mai avevo visto così sereno. E il senso di mancanza qui provato, lì era totalmente appagato. Ora ciò che lui mi ha regalato è in me e li ci rimarrà finché la vita non spegnerà il suo soffio e da voi mi riporterà.
Vorrei sempre scorgere un’apertura verso inusitate strade che conducono a spazi mentali senza orizzonti e non sentirmi costretta nei tortuosi vicoli ciechi del quotidiano. Vorrei potermi ritrovare, un giorno, così per caso, come un essere che si dispieghi nella sua incontrastata pienezza, senza separazioni, né confini. Ma è nel silenzio che scorgo l’albeggiare del mio sole, quel sole che mostra l’essenza senza veli e ti dà la forza, nell’afflizione, di comprendere che questa nostra realtà non è altro che una mappa di uno smisurato territorio. Basta, a volte, sentire che il succedersi del tempo non cambia una realtà di per sé immutabile. Non è facile immaginarsi come puntini in un universo quando vedi solo te stesso come universo e tutto il resto puntini.
La verità è che siamo fragili. Basta niente per distruggerci. Viviamo tutta la vita con delle maschere addosso. Celiamo la nostra fragilità per paura di romperci. Viviamo ogni giorno con false corazze, per ripararci da parole che risultano essere più violente di pietre scagliate contro un vetro.Siamo fatti di illusioni e sogni spezzati. Aspettiamo sempre qualcosa che non c’è, e se arriva non ci accontentiamo e continuiamo ad aspettare altro, ancora e ancora.