Daniele De Patre – Libri
Posso ben poco. Davanti a me c’è un libro bianco: io sono la penna, ma la mano è di Colui che può scrivere tutto. Mi lascio guidare come Lui meglio crede: è l’unico modo affinché al termine del libro esca una bella opera.
Posso ben poco. Davanti a me c’è un libro bianco: io sono la penna, ma la mano è di Colui che può scrivere tutto. Mi lascio guidare come Lui meglio crede: è l’unico modo affinché al termine del libro esca una bella opera.
Posso solo darti questo. Un cuore che piange per lei, lei che hai ridotto in cenere…
Fuori dalla penna non c’è salvezza.
Abbracciati, innamorati, avvinghiati, come amorevoli edere alla faccia del tempo, dei giorni, di quello che sarà dei venti.
Accanto alla strada correvano i fili della luce e del telefono. Portavano energia e parole sopra la sua testa. C’erano case e persone come marionette nel loro teatrino che quei fili aiutavano a muoversi e illudersi di vivere.
Quando smetteremo di sognare troppo e torneremo coi piedi a terra, allora sì che potremo ricominciare a sognare.
“Sì, tutto è stato come non avrebbe dovuto essere”, si disse, “ma non importa. Si può, si può fare come dovrebbe essere. Ma come dovrebbe essere?” Sì domandò, e improvvisamente tacque.