Loredana Frescura – Libri
Ed è già mattina e so che sarà senza te.
Ed è già mattina e so che sarà senza te.
Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.
C’è sempre un sapiente di turno pronto a riscrivere la storia prima ancora che questa venga scritta.
Non sono io l’arma, allora, pensò. Il cuore gli si riempì di gioia e sollievo, e gli venne voglia di unirsi a Sirius che, passando davanti alla loro porta per andare dall’Ippogrifo, cantava a squarciagola: “tu scendi dalle stelle, o fierobe-e-ecco”.
Carlo M. Cipolla ha scritto, per gli sciocchi, un libro sulla stupidità; i lettori intelligenti invece possono studiare la stupidità leggendo gli altri suoi libri.
Ero eccitata all’idea di andare a scuola e la cosa mi spaventava. Sapevo bene che il merito non era dell’ambiente educativo stimolante o dei miei nuovi amici. Inutile raccontarsi storie, ero in agitazione perché sapevo che avrei incontrato Edward Cullen. E ciò era molto, molto stupido.
È bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si riconosce, tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l’assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. È una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.