Daniele De Patre – Religione
Se c’è qualcosa che ti tormenta o preoccupa, non guardare davanti a te; guarda Lassù: troverai chi ti ascolterà sempre.
Se c’è qualcosa che ti tormenta o preoccupa, non guardare davanti a te; guarda Lassù: troverai chi ti ascolterà sempre.
Ciao Albino, so che posso dirti “ciao”, e certamente tu sai che ho amato ed ancora amo il tuo modo d’essere cristiano volto a sconfessare il “cristianesimo corrente”.Oggi sono 32 anni (un dì meno della durata del tuo papato misurato in giorni), spero solo che verrà il tempo che il tuo spirito permetta che gli uomini possano profanare il tuo corpo per sapere cosa ti ha ucciso.Non spero nel “chi”, almeno nel “cosa”.Ciao Albino, ti Amo.
Dato che la fede negli dèi non è stata imposta né da una qualche autorità, né da una consuetudine né da una legge, ma è fondata sull’unanime consenso di tutti, se ne deve necessariamente dedurre che gli dèi esistono dal momento che ne possediamo il connaturato o, per meglio dire, l’innato concetto. Dato quindi che ciò che il naturale consenso di tutti gli uomini ammette non può non essere vero, siamo costretti a convenire che gli dèi sono una realtà.
Il Figlio di Dio ha dimostrato di essere potente come divinità, ma quando tutto ed egli stesso saranno consumati per sempre nei suoi desideri, risponderà anche non volendo ad una questione fondamentale: quanto valeva in realtà come uomo.
Gesù è l’attuazione piena delle beatitudini.
Siamo così terrorizzati dall’incertezza sul futuro, che il pensiero della morte ci fa sempre meno paura.
La situazione Italia la paragono alla Costa Concordia. La nave è la nazione: fa acqua da tutte le parti. Il comandante è chi governa il paese: danni a non finire (come i predecessori). I passeggeri siamo noi italiani: tutti in acqua. Però, al contrario dei poveri sfortunati e incolpevoli della sciagura dell’Isola del Giglio, noi qualche responsabilità l’abbiamo. Immagino la scena in cui siamo tutti in acqua ed ognuno pensa a salvare se stesso: a tutti i costi, anche se questo comporta il sacrificio dell’altro. Poveri noi… si salvi chi può!