Daniele De Patre – Ricordi
Pensò quanto fosse importante camminare sulla “sabbia”. Tornò a ritroso, riconobbe i suoi passi, capì quanta e quale strada aveva percorso.
Pensò quanto fosse importante camminare sulla “sabbia”. Tornò a ritroso, riconobbe i suoi passi, capì quanta e quale strada aveva percorso.
Faccio in modo che il passato mi preceda, perché così posso ancora sognarlo, non per com’è stato, ma per come avrei voluto che fosse.
Se il prezzo da pagare per avermi fatto sorridere e giocare con Te nell’arco della mia infanzia è stato l’abbandono in tutto il resto della mia vita, forse avrei voluto darti meno abbracci, meno baci, t’avrei stretto a me soltanto quando ce n’era veramente bisogno. Peccato che ero un bambino, peccato che tutto adesso mi torna indietro in maniera violenta, peccato che tutto è soltanto un ricordo che fa male perché ti voglio tanto bene. Nonostante tutto quello che manca e che mancherà, nonostante tutto quello che c’è stato e che non ci sarà, sei e resterai il mio papà! Se solo Tu sapessi…
Quanti volti, quanti ricordi! I ricordi li ho chiusi in molti cassetti: ma ho perso la chiave.
Bisognerebbe avere la capacità di non guardare indietro soprattutto quando ciò può provocare dolori capaci di stordirti la giornata.
C’era una volta una casetta dove viveva una famiglia felice e quando arrivava il Natale l’atmosfera era magica.
I ricordi sono dei massi accatastati nell’animo che il tempo può solo scalfire ma mai eliminare completamente.