Daniele De Patre – Silenzio
Ascolta i silenzi. senti che rumore.
Ascolta i silenzi. senti che rumore.
La carezze del vento sono note di musica che gli angeli ci regalano durante il cammino, prendendoci per mano. E anche se il vento cambia direzione, noi restiamo aquiloni sospesi nell’aria che continuano a respirare l’amore che spesso rimane nascosto dai nostri stessi silenzi.
Che tristezza pensare a persone che fino a poco tempo prima ti esaltavano anche esageratamente, e subito dopo, hanno un comportamento a dir poco discutibile. Che tristezza ascoltare belle parole verso quello che hai fatto, e subito dopo un mutismo spaventoso. Che tristezza pensare che persone a cui hai dimostrato stima, considerazione, affetto e soprattutto rispetto, tutto d’un tratto cambiano atteggiamento. Che tristezza essersi illuso di aver incontrato una persona “unica”. Che tristezza aver immaginato qualcosa di grande. Dimostrazione che tante, troppe volte, le cose belle, poi così belle non sono. Che tristezza tutto questo. Però, c’è qualcosa di grandioso: la convinzione di operare per il bene, la certezza di lottare, la gioia di vedere anche una sola persona che ti apprezza. Se poi saranno più persone, allora sarà idilliaco. Signore, mi affido a te: quello che faccio non è gradito agli altri? Pazienza, l’importante è che lo sia per te.
Ti auguro di “sognare”, ma di non esagerare. Il “risveglio” potrebbe essere traumatico.
E in questa notte piena di pensieri anche il silenzio può fare rumore.
Le parole hanno sempre un seguito, ma, vi assicuro, il silenzio è quel qualcosa che scatena le conseguenze più temibili.
Osservo i tuoi occhi, non mi dicono nulla. Riguardo i tuoi occhi, mi sembra bisbiglino qualcosa. Chiudo i miei occhi, vedo qualcosa di nuovo. Ripenso ai tuoi occhi: mi hanno detto tanto!