Daniele Licciardo – Sorriso
O mia musa dove sei adesso? Adesso che ho un estremo bisogno di svagarmi, di uscire fuori di me… di ritornare a sorridere.
O mia musa dove sei adesso? Adesso che ho un estremo bisogno di svagarmi, di uscire fuori di me… di ritornare a sorridere.
Nel sorriso di un bambino, leggi l’ingenuità e la spensieratezza. Nel sorriso di un genitore leggi l’amore e la protezione. Nel sorriso di un amico leggi la fedeltà e la lealtà. Ma in tuo “autentico” sorriso cosa leggi? La serenità, l’amore per te stesso e l’amore per la vita.
Riempi la tua vita di persone che ti fanno sorridere che a versar lacrime sei sempre in tempo.
Può anche essere stata la peggiore delle mie giornate, ma domani mi basterà vedere il sole e tornerò a sorridere.
Riesco a ridere solo quando sono felice, e trovo più che naturale non farlo quando non lo sono. Essere positivi per affrontare le cose negative è senz’altro molto utile, ma farlo sempre con il sorriso sulle labbra è secondo me uno sforzo innaturale, non sincero, preferisco un bel pianto straziante e liberatorio se necessario, anche di fronte a tutti, senza alcuna vergogna. Ridere sempre nonostante tutto penso che sia indelicato e irrispettoso verso noi stessi, il più delle volte un’esibizione per mostrare agli altri come si devono vivere ed affrontare le negatività. Sono atteggiamenti che mi appaiono sempre inappropriati e insensibili, come quelle presentatrici tivù che dopo aver dato la notizia di una strage, passano con un bel sorriso alla notizia successiva.
Davide vede una cicatrice sulla pancia della mamma, che lo aveva partorito con taglio cesareo.- Cos’è?- Niente Davidino, avevo il taglio perché è da lì che sei uscito.Davide ci pensa su, va un altro paio di volte a chiedere, poi torna e fa:- Ma se sono uscito di là, da dove sono entrato?[ecco, lì è un po’ più difficile spiegare…]
Confuso è il pensiero di chi non ha trovato la via del suo sorriso.