Daniele Stivala – Tristezza
Non odo più le sapienti voci del core… solo un grido nell’anima.
Non odo più le sapienti voci del core… solo un grido nell’anima.
Non è vero che la solitudine è una scelta, la solitudine è una prigione in cui ci si rinchiude per paura della sofferenza.
Ho visto svanire occasioni e opportunità, senza trovar mai il coraggio di coglierle. Ho guardato andar via persone e ho lasciato che il tempo scorresse implacabile. Ho fatto tutto questo sempre in silenzio, senza mai oppormi, convinta che osservare la vita passarmi davanti, senza cambiarla, fosse la scelta giusta da fare per non far soffrire gli altri. Non capivo che ogni giorno che facevo scivolare via, restando immobile, era un giorno che perdevo… e che mai più mi sarebbe stato dato indietro.
Mi svegliavo, la sua mano, un sorriso. Ora ricordi, angoscia, solitudine.
Che importanza vuoi che abbia stare dentro una folla, se alla fine ti senti solo.
Sarebbe bello vivere la vita sempre come se fosse un sogno, purtroppo la realtà è un’altra cosa. Non bisogna vivere con gli occhi chiusi: saremmo troppo deboli quando, per forza di cose, arriverà chi ce li farà aprire.
Perché le ferite esterne si rimarginano e le ferite del cuore rimangono sempre aperte? Sono sempre lì, non smettono di sanguinare, come a ricordarci che il dolore non se ne va.