Daniele Tartaglione – Ricordi
Forse sono morto e questo è l’inferno. Forse quei bei sogni che faccio sono solo ricordi.
Forse sono morto e questo è l’inferno. Forse quei bei sogni che faccio sono solo ricordi.
Ho chiuso gli occhi per non vedere. Ho stretto le labbra per non urlare. Ho lasciato la mente vagare, ma i ricordi prepotenti tornano, ed il mondo si ferma.
Quando credi di non aver nulla da dire, fermati ad ascoltare ricordando i momenti migliori della tua vita. Quei momenti che hai custodito gelosamente, nel tuo cuore.
Non è il pensiero e né il ricordo che ci fa apprezzare quello che perdiamo, ma il rumore che fa dentro di noi.
Io lì all’angolo di quel vicolo dove tu dolce chimera passavi da ragazzina per andare a scuola ogni mattina, il mio cuore impazziva e la mia anima volava nei sogni che solo l’adolescenza sa comporre come un quadro d’autore. Non avendo il coraggio di dichiararti quello che sentivo, adesso comprendo quello che avrei voluto dirti non avendone il coraggio, ed il mio è il rimpianto di quello che poteva essere e non fu.
Con il tempo ci accorgeremo che anche lì, tra le pagine più incolori della nostra vita, c’erano piccole gocce di colore tutte per noi. Solo che in quel momento, eravamo troppo ciechi per notarle.
Essere se stessi è tra i più difficili atti di coerenza.