Daniele Tartaglione – Stati d’Animo
Non indossare tutto te stesso per le aspettative della gente. Fai come loro: indossa la loro stessa faccia, quella che gli fa più comodo. Se non gli starà bene capirai che non stanno bene nemmeno con loro stessi.
Non indossare tutto te stesso per le aspettative della gente. Fai come loro: indossa la loro stessa faccia, quella che gli fa più comodo. Se non gli starà bene capirai che non stanno bene nemmeno con loro stessi.
A volte basta avere un sogno per cui lottare e rimani attaccato alla vita.
Sei un altro treno sul quale non sono salita, mi sto già chiedendo come sarebbe finita.
Ho curvato ogni mia parte, intenzione, sogno perché aderissero ai tuoi palmi. Ho misurato le parallele di strade tutte uguali e contato i passi nei vicoli, ho girato gli angoli e tracciato le perpendicolari. Non ho avuto soluzioni, ma ho fatto scorta di alternative, ho creduto nel caotico caso e nell’anima a soqquadro. Ho ascoltato le parole che non mi hai detto e le tue lacrime di certi umori storti. Un’esitazione o due. Tre parole o quattro. Sono rimasta clandestina e sequestrata. Incespico ancora tra le cose guaste e poche, tra le mezze allusioni che sono valse più dei discorsi interi. Nell’incertezza tra scomparire e rimanere, ho tolto luci e definizioni, lasciando i calchi alla penombra in uno spiraglio frastagliato di impressioni accennate. Rifletto le mani sulle pareti, gioco con le forme, racchiudendo nuvole nella stanza vuota. Un cielo col tetto a volta e l’aria che sa d’intonaco non più fresco. Anche l’attesa ha avuto un contrattempo. Ho scritto molto sui fogli raccattati da chi li accartocciava per distruggerti e ho ripreso tutte le tue parole per farle mie, scrivendo un rigo sopra e aggiungendo dell’altro spazio bianco perché tu continuassi con l’inchiostro e il tempo nuovo. Ho dimenticato do mettere a posto i fogli. E le finestre si aprono sempre all’improvviso. Ora lo so.
Non ho mai fatto male a nessuno, ma sinceramente dico, che se solo scopro, che il tuo intento è ferirmi, allora decisamente puoi iniziare ad aver paura di me! Senza violenza, senza urlare… ti assicuro che da donna quale sono, saprei davvero farti male.
Il piacere è l’unica cosa degna di essere vissuta: niente fa invecchiare quanto la felicità.
Si cercano volti, occasioni e sensazioni che non abbiano sapore antico, ma figli e figlie di quella fantastica volontà di pura nuova esistenza. Non sia apparenza ma emozione vera, che lasci strascichi di pura essenza, nel lento camminare tra una determinazione e l’altra.