Dante Alighieri – Amico
“Figliuol mio,” disse ‘l maestro cortese, | “quelli che muoion nell’ira di Dio | tutti convegno qui d’ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio | ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo.
“Figliuol mio,” disse ‘l maestro cortese, | “quelli che muoion nell’ira di Dio | tutti convegno qui d’ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio | ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo.
Ho imparato che gli amici si contano su una mano monca.
Maladetta sie tu, antica lupa, che più di tutte l’altre bestie hai preda per la tua fame senza fine cupa!
L’amico per interesse è come il pescatore che innesca l’amo non per nutrire i pesci, ma per pigliarli.
La tua presenza conta di più di un nostro dialogo.
Gli amici sono come le stelle… possono essercene a milioni, possono sembrare tutte uguali ma ognuno è diversa dalle altre, unica e speciale.
Un amico rende tutto un po’ meno doloroso.