Dario Amadei – Libri
Le storie esistono già sul fondo delle nostre circonvoluzioni cerebrali e bisogna solo imparare a trovarle, a leggerle, in una parola a farle nostre. Poi raccontare una storia diventerà assolutamente naturale.
Le storie esistono già sul fondo delle nostre circonvoluzioni cerebrali e bisogna solo imparare a trovarle, a leggerle, in una parola a farle nostre. Poi raccontare una storia diventerà assolutamente naturale.
Lo scrittore non è che un portavoce delle nostre emozioni più profonde. A volte capita di stupirci di fronte alla sua innata capacità di leggere nei cuori della gente, perché egli sa riportare nei libri le esatte parole che avremmo voluto scrivere noi in determinate circostanze.
… Perché l’amore di chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta…
Aveva il cuore che gli sbatteva da dentro come un matto, le mani che gli tremavano e uno strano ronzio nelle orecchie. Non c’era da stupirsi, pensò: non capita tutti i giorni di riuscire a volare.
Nell’essere cosi concepito non sussiste la minima dualità, è ciò che esprimiamo dicendo che la densità d’essere dell’in-sé è infinita. Esso è il pieno L’in-sé è pieno di se stesso e non si potrebbe immaginare una pienezza più totale, una adeguazione più perfetta di contenente e contenuto nell’essere non sussiste il minimo vuoto, la minima incrinatura, attraverso cui possa insinuarsi il nulla.
“Perché non mi fai compagnia oggi?” chiese lui, con un sorriso.[…] “Così è diverso”, riuscii infine a sibilare.”Bè…”. Fece una pausa, e poi riprese di slancio a parlare.”Ho pensato che se proprio devo andare all’inferno, tanto vale andarci in grande stile”.[…]” Credo che i tuoi amici siano arrabbiati con me perché ti ho rapita.””Sopravviveranno”.[…] “Non è detto che ti restituisca, però”, disse lui, con una luce maliziosa negli occhi.[…] “… a cosa devo tutto questo?””Te l’ho detto, sono stanco di sforzarmi di starti lontano. Perciò, ci rinuncio.””Rinunci?”, ripetei io, confusa.”Si, rinuncio a sforzarmi di fare il bravo. D’ora in poi farò solo ciò che mi va e mi prenderò quel che viene.” Il sorriso svanì e nella sua voce c’era una punta di durezza.”Mi sono persa un’altra volta.”Riecco il sorriso sghembo mozzafiato.
Per me l’atto di scrivere ha raggiunto il suo scopo: scrivere costringe alla precisione. Ricordi ormai vaghi assumono contorni precisi, colori nitidi. Sono stata costretta a ricordare per davvero e, facendo così, mi sono riconciliata con me stessa, con la mia vita, con il destino. Ho perdonato e soprattutto mi sono perdonata. Questo per me era un obiettivo importante e sono riuscita a raggiungerlo…