Davide Capelli – Stati d’Animo
Sono ormai arrivato al punto che mi son rotto le palle di rompermi le palle.
Sono ormai arrivato al punto che mi son rotto le palle di rompermi le palle.
Ci sono momenti in cui rimango in silenzio ad ascoltarmi, e questi sono i momenti migliori per ritrovarmi e decidere.
Se avessi imparato prima a capire la differenza tra il giocare e il mettersi in gioco, sarebbe stato meglio. Invece, io mi sono messa in gioco per chi ha solo giocato ed oggi ho pagato.
La monotonia, un lavoro fisso che non portava a niente, anime che cercavano altre anime per sfuggire ad imbarazzanti silenzi ed una città senza stimoli che cercava di camuffare la noia dietro falsi sorrisi, musica assordante e belle gambe inavvicinabili. Niente di buono. Ma era incredibile come la gente riusciva ad adattarsi.
D’accordo, sono un figlio del demonio; l’intera umanità mi annoia e no, non è paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi, e non è invidia perché non voglio nulla di ciò che loro vogliono, è solo che in tutte quelle ore di parole parole parole non sento niente di davvero buono, coraggioso o nobile, e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato le cervella.
Non stupirti di quanto immenso è l’universo, apri le braccia e ama. Stupisci di quanto immensa può essere la tua anima.
Se la tua vita non ti sorride, vieni a vivere la mia. A me avanza e con te acquista più valenza.