Davide Gaffuri – Vita
Ti ho lasciato a sedici anni senza sapere che avrei pensato a te tutta la vita.
Ti ho lasciato a sedici anni senza sapere che avrei pensato a te tutta la vita.
Anche il più piccolo e insignificante (in teoria) insetto fa la sua parte in questo mondo. L’unico essere che trova difficoltà nel farlo è l’Uomo. Si limitasse almeno a non fare danni, ed invece come sempre dovrà pensarci la Natura nella sua perfezione a rimettere le cose a posto, quasi sempre a discapito dell’unico essere che si definisce intelligente: l’uomo.
Non faccio mai niente per dimostrare qualcosa agli altri, ma per dimostrare a me stessa che posso farcela. Anche la più piccola cosa non è per me motivo di “vita” ma una soddisfazione personale. E se vengo giudicata me ne fotto per il semplice motivo che io intanto l’ho raggiunta, chi mi giudica evidentemente no!
Ogni volta che te la prendi per qualche cosa, rendi la tua vita insipida.
Penso che ognuno prima o poi, per un motivo o per un altro, è costretto a entrare in clandestinità. Ovviamente parlo di una clandestinità diversa da quello che solitamente si intende con questo termine, piuttosto è un essere costretti ad annullarsi, nel senso di smettere di essere orgogliosi di come si è ma al contrario nascondersi per fuggire dal resto del mondo. Il resto del mondo ovviamente è quella parte che non ti accetta. Chi ti accetta è parte del tuo mondo. Quindi l’unica maniera per salvarsi appare inevitabilmente quella di nascondersi dietro la maschera di qualcun altro che fai passare per te stesso. L’unica cosa è che dalla clandestinità prima o poi devi uscire.
Uno stupido è un idiota che ha perso la memoria.
Non siamo fatti per piacere a tutti. Non desidero piacere poco a tantissime persone, preferisco piacere tantissimo a poche persone!