Davide Trezzi – Tempi Moderni
Certa gente è come 500.000 Lire: un tempo valeva tanto.
Certa gente è come 500.000 Lire: un tempo valeva tanto.
Il consumismo e i media ci hanno fatto credere che abbiamo bisogno di tutto, che ci manca tutto, che non siamo felici se non compriamo tutto. Ci hanno fatto diventare degli automi infelici che sentono il bisogno di passare le giornate in un centro commerciale comprando stronzate inutili. E i nostri figli crescono nelle gallerie dei centri commerciali senza aver mai visto una gallina viva.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell’orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
L’umanità geme, quasi schiacciata dal peso dei progressi che ha compiuto. Essa non si rende sufficientemente conto che il suo avvenire dipende da lei.
Cani, gatti, coniglietti con cappottini, ciotole dorate, zampicure, pelicure, profumi, lacche e unghie colorate. Stiamo rincoglionendo anche gli animali per portarli esattamente ai nostri livelli.
Stanno ideando e realizzando l’inverosimile pur di non morire di noia. Spiace schiantare quest’illusione: la noia non hai mai ucciso nessuno. Tutt’al più “può condurre a una incidenza doppia di casi di decesso dovuti a ictus o ad attacchi cardiaci”
Una cultura moderna o in transizione non deve appoggiarsi sull’ostracismo culturale né sull’ideologia differenzialista, ma anzi mostrarsi aperta a nuove idee ed ai cambiamenti che si rendono necessari.