Mikhail Sergevich Gorbachev – Tempi Moderni
Oggi, l’unico punto fermo è che tutto si muove.
Oggi, l’unico punto fermo è che tutto si muove.
L’epoca in cui far credere di essere qualcuno conta più che essere se stessi. Non mi piace.
Certi titoli di film se fossero rapportati alla realtà subirebbero inevitabilmente delle modifiche, per esempio, non so, un: “scusa ma ti chiamo amore” diventerebbe: “scusa ma ti chiamo coglione”.
La differenza tra una discoteca ed una fattoria è che nella prima si balla.
Il poveraccio che chiami così è magari un padre che sta lottando contro tutti per poter lavorare e rendere felici i propri figli, la ragazza che chiami anoressica sta cercando di mangiare e non di vomitare, la signora che chiami vecchia sta tentando di farsi accettare non per le rughe ma per l’esperienza che ti può raccontare come si raccontano le storie di vita, il ragazzo gay non è un diverso ma è colui che riesce a mostrarsi al mondo per quello che è, senza vergogna. Se non sai nulla di loro, osservali, aprendo gli occhi e non la bocca.
Un buon metro di giudizio, ma non infallibile, per comprendere se chi hai dinanzi è un vero idiota, sta nel comprendere quanti contatti possiede in facebook e con che frequenza ne fa uso.
Questa è l’epoca dello sberleffo gratuito, in cui, indubbiamente, predomina il sentimento della frustrazione.