Delia Viscusi – Morte
La morte non muore mai.
La morte non muore mai.
Quando il mio cuore smetterà di battere, io non smetterò mai di esistere.
E perché non la morte, piuttosto che una vivente tortura?Morire è come esser messi al bando di se medesimi. Silvia è un altro me: bandirmi da lei è esiliar me da me stesso: mortale esilio! Qual luce è luce, se non per veder Silvia? Qual gioia è gioia, se Silvia non mi è vicina? O se non altro poter pensare che mi è vicina, e godere almeno il riflesso della perfezione? Se una notte Silvia non mi è vicina, non ha armonia il canto del rosignolo; se un giorno non contemplo Silvia, quel giorno non esiste per me. Ella è l’essenza stessa di me ed io non sono, se quel suo dolce influsso non mi riscalda, non m’illumina, non mi carezza, non mi alimenta. Col sottrarmi alla condanna mortale non eviterei di morire: se mi attardo qui non vado incontro che alla morte, ma se fuggo di qui fuggo lontano dalla vita.
Le tue mani sono in grado di graffiare il cielo.
Fin che c’è morte c’è speranza.
La grandezza di una persona è inversamente proporzionale alla dimensione della sua tomba.
Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.