Detto Popolare – Guerra & Pace
Al nemico che fugge, ponti d’oro!
Al nemico che fugge, ponti d’oro!
Una volta si diceva che per avere la pace si doveva preparare la guerra, ma io preferisco sostenere che per avere la pace bisogna sterminare la guerra.
Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo.
La cosa bella della vita è che proprio quando pensi di aver perso una delle tante battaglie, ti si presenta davanti l’occasione unica che non solo ti permette di capovolgere la situazione, ma anche di trasformare il grigiore e la malinconia della rassegnazione in autentici raggi di sole.
Adesso ci sono i soldi della guerra. Quella che promette aiuti. È diventata buona la guerra, umana, generosa, compassionevole, umanitaria? No, ma deve farlo credere. È fondamentale creare consenso alla guerra, far vedere che belle cose produce. Ci avevano già provato in Kosovo. L’idea della ‘guerra umanitarià si è formata sostanzialmente in quell’occasione: quando si decide di bombardare, di ammazzare, conviene garantire che dopo arriveranno gli aiuti. Certo si tratta di molto danaro, ma in fondo costa quanto un giorno o due di guerra, è un costo aggiuntivo che vale la spesa: è pubblicità, è comunicazione. E il mondo ‘umanitariò, in buona misura, è stato al gioco.
Finché la pace sarà una fame insaziata; finché nella nostra civiltà non avremo bandito la violenza, il Cristo non sarà ancora nato.
La guerra per quanto possa essere giustificata è semplicemente un crimine legalizzato dai potenti.