Diego Abatantuono – Ipse dixit
Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso. Preferisco il ruolo di maestro di cerimonia.
Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso. Preferisco il ruolo di maestro di cerimonia.
A volte il silenzio è la cosa più bella da ascoltare.
Quando scrivo, quando parlo, quando vivo vedo i miei pensieri allontanarsi da me, posarsi su altre menti, prendere forma in altri corpi, maschere a volte capricciose e bizzarre e proprio grazie a questa distanza, diventano più chiari anche per me.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto.Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov’è il cimitero dei cattivi?
Benedetto Croce diceva che fino all’età dei diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. E quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore.
– Barbara d’Urso: Voi eravate in terza media, lei ti passava i compiti… è vero?- Marco: Ma questo lo dice lei! Cioè… perché all’esame le ho passato tutto io!
Sull’ipotesi di rimanere da solo, siccome provengo da quella che è l’eredità della Balena bianca, se qualche balenottero alla fine finisce male, pazienza. Prima o poi il percorso termina per tutti.