Dody Antonelli – Stati d’Animo
Non sono il tuo giocattolo, o ci sei o non ci sei. Non mi sono mai piaciute le presenza assenti, quindi se vuoi entrare nella mia vita la porta è aperta, ma se mi lasci in stand by ne esci per sempre.
Non sono il tuo giocattolo, o ci sei o non ci sei. Non mi sono mai piaciute le presenza assenti, quindi se vuoi entrare nella mia vita la porta è aperta, ma se mi lasci in stand by ne esci per sempre.
Quante volte mi hanno chiesto “come stai?” E quante volte ho risposto “bene” anche se non era così, e questo perché dicendo come stavano le cose avrei fatto soffrire chi amo e fatto godere chi mi odia.
Ti voglio bene. Credo che siano le parole più belle che ognuno vorrebbe sentirsi dire e poter dire a chi ci sta vicino.
Sono, troppo spesso, sulla difensiva, chiusa come le chiese sconsacrate, labbra serrate, perenne smorfia, tuttavia, non sono questi i miei momenti di “tristezza”, ché lo so che come so tenermi compagnia io, nessuno mai. È lì che mi spopolo all’esterno, per dimorarmi da dentro, affollarmi di me, invitarmi ai banchetti dell’anima e, perché no, anche nelle stanze vetuste, quelle delle memorie che non affiorano mai alla bocca e che intraprendono vie secondarie raccordandosi, istantaneamente, alle arterie principali, ostruendo il passaggio con un “caduta massi” inaspettato. Come dopo un incidente, realizzi, scosso.
I pensieri sono attese. Le parole possono essere ponti. I silenzi solo muri.
Vorrei che il mare diventasse marmoper camminarci sùfumando fino all’orizzonte…
Nel buio c’è sempre uno spiraglio di luce, un barlume di speranza. Trovalo, coglilo e usalo per nascondere le ombre del tuo cuore.