Dom Helder Pessoa Câmara – Angelo
Ho una personale fiducia nel mio angelo custode.
Ho una personale fiducia nel mio angelo custode.
Angeli tristi, smarriti, camminano sulla nuda terra, avendo perso la facoltà di volare, ma non di sentirsi ancora angeli nel profondo. Angeli oscuri, solitari, piegati dal peso ingiusto della vita, essendo vittime inconsapevoli di eventi manovrati dal truce destino. Sono angeli maledetti, gli angeli dannati!
Quell’angelo maledetto ti ha portato in paradiso, mentre accompagnava la mia anima all’inferno.
Se gli angeli pensano soltanto a se stessi ad assicurarsi il posto in paradiso, sono più egoisti degli Dei stessi.
Voler bene a te è come respirare! Ed io respiro in ogni istante della mia Vita!
Io penso che gli angeli ci ascoltino, non importa dove siano, se in giro per il paradiso o nell’aria attorno a noi. Forse vedono qualunque cosa, più di quanto pensiamo; sentono i nostri sentimenti, capiscono il motivo dei nostri comportamenti. Non bisogna spiegare loro, sanno già cosa pensiamo, o cosa speriamo. Io penso che da lassù ci guardino, soprattutto quando soffriamo, e percepiscano il significato del nostro silenzio e di ogni nostra espressione. Forse, ci parlano, qualche volta, attraverso il linguaggio del silenzio.
Lo so che da lassù guardi la tua opera e né sei fiero.Lo so che lo vedi mentre lotta e suda per divenire un uomo, non uno qualsiasi, ma un uomo che sarà stimato e amato.Lo so che soffri vedendolo soffrire.Lo so che che lo ami e gli sei vicino.Lo so perché lo vedo.Lo vedo nei suoi occhi che ha una parte che deve essere tua.