Domenica Borghese – Comportamento
Alla gente piace il ruffianesimo! Preferiscono le parole zuccherate al veleno che il sapore della sincerità!
Alla gente piace il ruffianesimo! Preferiscono le parole zuccherate al veleno che il sapore della sincerità!
La gente ti dice che sei cambiato quando dopo aver dato troppo tempo agli altri, decidi di prenderti un po’ di tempo per te.
A volte, anzi troppe volte, mi chiedo: perché questa cattiveria gratuita verso i nostri simili? Perché trovare gente permalosa, ignorante? Eppure non costa molto essere più umili, e umani soprattutto. Forse è per quello che amo di più gli animali, perché mi danno quello che un essere umano non riesce a dare: onestà, non vittimismo! Umiltà, e non cattiveria, gli animali non sono invidiosi a tal punto da fare del male. Dovrò farmene una ragione? Mai e poi mai.
Chi sceglie di vivere nell’incertezza lo fa solo per dare ancora qualche speranza a ciò che di sicuro non potrà mai avverarsi.
Mi piace la frase “non siamo tutti uguali”. Meno male dico io, perché se fossi come certa gente mi sarei sparata da un pezzo.
L’odio tra ex è quel sentimento, che nell’amore, teneva nascosta tra le piume, una sottile lama tagliente.
Rispondere alle domande del censimento, ai cui dettanti legge non frega altro che il numero delle stanze della tua casa, se sei coniugato o no, se hai studiato o no, e poco altro, compreso se lavori o no, e alla fine? Rendersi conto di aver perso solo del tempo prezioso aspettando di ascoltare i risultati del censimento in percentuali al Tg o leggerli sui giornali. A nessuno importa se c’è chi è senza lavoro, senza casa, senza il diritto sacrosanto di vivere la propria vita dignitosamente mentre c’è chi vive nel lusso e nello sfarzo approfittando della scusa della crisi, inventata dagli stessi che vivono nel lusso e nello sfarzo, chiedendo al popolo di pagare più tasse, che se poi sei disoccupato e non puoi pagarle dove vai a prenderli i soldi per fare campare questi ladroni? Loro che tagliando i fondi alla sanità e alla scuola, rubano, nel vero senso della parola, a chi non ha un bel niente.