Domenica Borghese – Stati d’Animo
Sono scesa da un treno che si è fermato alla stazione dell’attesa, e adesso aspetto che passi la coincidenza che mi porti altrove.
Sono scesa da un treno che si è fermato alla stazione dell’attesa, e adesso aspetto che passi la coincidenza che mi porti altrove.
Non ho più la pazienza di un tempo. Mi arrabbio subito. So che sono piccole cose, insignificanti, ma per qualche motivo non riesco a trattenermi. E anche se mi sforzo di ricacciare indietro la rabbia, a volte esplode lo stesso.
Chissà come ci resterebbe un compositore se io, a sua insaputa, cambiassi una sola nota della sua composizione senza nemmeno avere la buona coscienza di avvisarlo.Chissà come ci resterebbe un pittore se io, a sua insaputa, mi permettessi di rovinare con delle macchie di colore la sua opera d’arte.Un vero artista deve essere prima di tutto una persona onesta e capace di rispetto, se vuole meritarsi veramente il titolo di Artista.Ormai, in questo mondo la gente se ne frega, fa quello che gli pare, ciò che gli conviene, senza curarsi minimamente delle persone e della loro sensibilità.Oggi mi sento davvero profondamente delusa, mi fido ancora meno di chiunque.Ma ho imparato un’altra lezione di vita, prima di inviare una mia opera, che sia un testo o un dipinto, assicurerò il tutto rivolgendomi ad un notaio almeno per tutelare ciò che è frutto della mia creatività.Si sbaglia per ingenuità, per la fiducia che si dona alla gente, ma questa è l’epoca in cui è meglio donare sfiducia per non rimanere fregati.
I giorni in cui mi sveglio di buonumore, non ho bisogno del sole: splendo!
Le parole senza dubbio pesano, ma spesso i silenzi soffrono di obesità.
Lacrime lunghe che arrivano alle ginocchia perché le ginocchia arrivano agli occhi ed i capelli fanno da coperta e le braccia da gabbia, la pancia da cuscino ed uno sgabello da trespolo, così, appollaiata al dolore a mangiar miglio liquido e veder il vento fare mulinello di piume, ché delle ali è rimasto scheletro decalcificato e dell’aria che libra, carbonio tossico.
Felicità è sentirsi il cuore che canta, anche se non hai voce; la tristezza può cantar lo stesso ma solo con la voce… ed è per questo che finisce presto!…