Domenica Borghese – Tempi Moderni
Alla massa di parole retoriche, senza senso né valore, preferisco il silenzio delle mie idee; immagini scritte su fogli bianchi con inchiostro nero indelebile, nate dall’amore tra solitudine e ascolto.
Alla massa di parole retoriche, senza senso né valore, preferisco il silenzio delle mie idee; immagini scritte su fogli bianchi con inchiostro nero indelebile, nate dall’amore tra solitudine e ascolto.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Indifferenza, arroganza, violenza, egoismo, presunzione, opportunismo, sono aspetti negativi che caratterizzano questa nostra società malata. Purtroppo cresce sempre più il numero delle persone che pensano di poter calpestare tutto e tutti, che esercitano il loro potere con prepotenza, che con la loro indifferenza feriscono i meno fortunati.
Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti.
Non bisogna lasciarsi vivere, ma vivere. La forza sta nella volontà di smettere di farsi male, perché così ti fai del male, e fai stare male chi vuole il tuo bene, perché ti vuole bene. Smetti di morire e vivi; scegli la vita.
Se fossi un personaggio dei fumetti, sarei Mafalda, il mio migliore amico sarebbe Linus van Pelt, e adotterei il Gatto Felix.
Cara Laura, sai cosa penso, che tutti in fondo hanno un sacco di opinioni e nessuno ha invece delle idee.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Indifferenza, arroganza, violenza, egoismo, presunzione, opportunismo, sono aspetti negativi che caratterizzano questa nostra società malata. Purtroppo cresce sempre più il numero delle persone che pensano di poter calpestare tutto e tutti, che esercitano il loro potere con prepotenza, che con la loro indifferenza feriscono i meno fortunati.
Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti.
Non bisogna lasciarsi vivere, ma vivere. La forza sta nella volontà di smettere di farsi male, perché così ti fai del male, e fai stare male chi vuole il tuo bene, perché ti vuole bene. Smetti di morire e vivi; scegli la vita.
Se fossi un personaggio dei fumetti, sarei Mafalda, il mio migliore amico sarebbe Linus van Pelt, e adotterei il Gatto Felix.
Cara Laura, sai cosa penso, che tutti in fondo hanno un sacco di opinioni e nessuno ha invece delle idee.
È il contatto che ci manca in una società dove si predilige il rapporto virtuale. Entri in un luogo pubblico e, mentre sei lì che aspetti, son tutti ipnotizzati davanti allo schermo del proprio Iphone. Niente dialogo, scambio di battute, tutto un botta e risposta su Whatsapp, o interminabile interagire coi giochi sui social. Pare non abbiamo più nulla da raccontarci, da inventarci. Solo un copia incolla di link da mandarci, di frasi fatte, di messaggi brevi, magari inaccessibili come codici fiscali, musica da postare, ma il linguaggio è fermo. Trovandoci uno di fronte all’altro o in comitiva ognuno guarda il proprio cellulare, pare sia lui il protagonista di ogni conversazione, sia lui a parlare per noi, più di noi. È il contatto, quello di sguardi, di sorrisi, di discorsi, è il contatto che ci manca.
Indifferenza, arroganza, violenza, egoismo, presunzione, opportunismo, sono aspetti negativi che caratterizzano questa nostra società malata. Purtroppo cresce sempre più il numero delle persone che pensano di poter calpestare tutto e tutti, che esercitano il loro potere con prepotenza, che con la loro indifferenza feriscono i meno fortunati.
Nel futuro ognuno sarà famoso per quindici minuti.
Non bisogna lasciarsi vivere, ma vivere. La forza sta nella volontà di smettere di farsi male, perché così ti fai del male, e fai stare male chi vuole il tuo bene, perché ti vuole bene. Smetti di morire e vivi; scegli la vita.
Se fossi un personaggio dei fumetti, sarei Mafalda, il mio migliore amico sarebbe Linus van Pelt, e adotterei il Gatto Felix.
Cara Laura, sai cosa penso, che tutti in fondo hanno un sacco di opinioni e nessuno ha invece delle idee.