Domenica Borghese – Vita
Dovremmo scambiarci le posizioni che occupiamo e da cui guardiamo le diverse prospettive della vita per imparare a capirci davvero; come guardiamo ciò che viviamo?
Dovremmo scambiarci le posizioni che occupiamo e da cui guardiamo le diverse prospettive della vita per imparare a capirci davvero; come guardiamo ciò che viviamo?
Finisce quello che non contava ed è giusto che sia così. Chi ti resta accanto nel tempo e ti accetta, ti sopporta, cerca di migliorare con te, merita il tuo tempo ed il tuo amore. Le comparse, vanno bene al cinema ma, nella vita, non ti lasciano niente.
Se qualcosa va storto, tu raddrizzala; se non ce la fai, attendi con fiducia. Nonostante tutto, finché il sole e i pianeti restano al loro posto, non c’è nulla di cui preoccuparsi seriamente.
Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l’atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l’inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria “morale d’azione interiore”, vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d’atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla “membrana” che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore.Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d’azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L’ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell’intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d’affrontare le occasioni della vita. L’equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l’essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all’esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.
Le cose più belle della vita si provano si sentano e la maggior parte di loro non si vedono.
La nostra vita può cambiare da un attimo all’altro, tutto dipende da ciò che ci accade, positivo o negativo. Ci affanniamo a rincorrere quel che desideriamo e non apprezziamo quello che abbiamo. E il tempo fugge.
La fortuna fa come il baro nel giuoco: fa vincere qualche volta per allettare.