Domenica Borghese – Vita
Non voglio diventare una leggenda, preferisco essere capita come legenda.
Non voglio diventare una leggenda, preferisco essere capita come legenda.
Mettiamo punti dove non vorremmo altro che virgole. Apriamo parentesi senza averne chiuse delle altre. Usiamo esclamazioni sottintendendo domande. No, non è un cattivo uso della punteggiatura, ma solo un errato modo di vivere.
Sul palcoscenico di questa vita ci sentiamo tutti protagonisti, questo è l’errore più grave che possiamo compiere. Noi siamo solo comparse, che domani saranno rimpiazzate. Allora entriamo nei nostri ruoli e portiamola al termine nel migliore dei modi possibili la parte assegnata, questo è il nostro dovere.
E nulla poteva il sole, sotto l’ombra dell’olivo. Le mie parole, le tue; l’ascolto e la pace di umidi fili d’erba non calpestati ma prestati, al riposo di un pomeriggio; all’incontro e alla memoria. Lei, la memoria. Accompagnata dal tempo, impregnata tra le sue curve di odori e volti; di altri olivi, di altre piogge, di altre luci. Fino a diventare testimonianza, rendendo generosa giustizia a tutti i milioni di istanti, di cui è fatta una vita.
Una scelta comporta sempre una rinuncia. Un tentennamento che si trasforma in “nessuna scelta”, molte ma molte di più. Quindi qualunque sia la tua scelta, falla.
Non perderti nel buio della notte in essa vivono le nostre paure, ma perditi nel giorno che si affaccia. Esso ti ridarà la luce che vive in te!
La vita non è solo un circo, ma è anche teatro quando reciti la tua parte senza il tuo carrozzone… nuda dei tuoi alloggi e delle tue peregrinazioni.