Domenico Esposito Mito – Libri
Non dire mai “non credo ai miei occhi”, ormai sono l’unica cosa cui possiamo credere.
Non dire mai “non credo ai miei occhi”, ormai sono l’unica cosa cui possiamo credere.
Che alcuni amino gli animali più degli umani, non sarà bello, ma è comprensibile.
Ormai Aschenbach conosceva ogni linea e ogni atteggiamento di quel corpo così squisito e così liberamente rivelato; salutava con gioia sempre nuova ogni bellezza già nota, e non si saziava di ammirare con delicato piacere dei sensi.
Lo scrittore non è che un portavoce delle nostre emozioni più profonde. A volte capita di stupirci di fronte alla sua innata capacità di leggere nei cuori della gente, perché egli sa riportare nei libri le esatte parole che avremmo voluto scrivere noi in determinate circostanze.
Ogni incidente, ogni gioia e ogni sofferenza sono un’iniziazione, anche la lettura di un buon libro o un paesaggio stupendo.
“Adesso, se lo vuoi ancora, sono qui. Tua. Per sempre”.Ed anche se sapevo – e lo avevo appreso duramente e fin troppo bene in quell’estate – che tutto sarebbe potuto cambiare. Anche se “per sempre” era un sacco di tempo, in quell’attimo non importava, perché l’eternità ci apparteneva.”Non hai mai creduto all’amore eterno”, mi ricordò.Era vero. Mi avevano sempre fatto ridere quei classici, tipo Cime Tempestose. Una reazione forse un po’ anormale, come sosteneva Cinzia.”È ancora così”, assentii. “Io non credo nell’amore, credo nel tuo amore…”.
La nube di fumo è diventata il grugno di un maiale, il mio animale preferito.