Dominga Pandolfo – Destino
Io credo in un destino giusto, un destino privo di crudeltà, io ci credo, ci credo fortemente.
Io credo in un destino giusto, un destino privo di crudeltà, io ci credo, ci credo fortemente.
Tutto quanto accade una volta potrebbe non accadere mai più… Ma tutto quanto accade due volte accadrà certamente una terza…
È nel presentarmi ambiziosa alla Vita che la mia mano espia tradita. Riflessi di polvere nel dunque, ovunque a ribadirmi l’assenza di ogni rinnegata presenza che liquida un giorno giunse avanzando pretese con bocche, a dire.
Ho invitato la Dea Nera e anche stavolta ha lasciato la sua falce, lì per terra, caduta dalla mia mano incredula.
Chiesi al destino dove mi stesse portando? Lui rispose: sto seguendo il cuore.
Avvertire circa la pericolosità di una direzione, non vuol dire intimidire con discorsi inconsistenti, né si vuole il male per chi la sceglie, anzi. Da ben altre direzioni giunge questo male invisibile, potente, in cui si ripone fiducia. La vittima non può fare altro che dimostrare l’esattezza di conoscenze in superficie, visibili, dati di fatto, intimidiscono solo perché mettono in discussione il proprio agire, la solidità ingannevole di una nuova struttura. Dico: il mio spirito consuma l’intera struttura come una “droga” di cui non si può più fare a meno, ma che lo sta distruggendo, e crollerà alla fine, la struttura di Dio, dell’Architetto, il creato insieme al creatore, la Mente insieme al corpo. Dato di fatto che potrebbe vedere anche Lui. Minaccia? Suggerimento. Se un’azione porta il collasso e la morte, chi dice di volere la pace, la giustizia e la vita, interrompa l’azione, se è fedele alla dottrina che insegna. La vittima non può far niente per evitarlo, solo… guardare lo spettacolo. Posso dispiacermi per questo creato, ma è di Dio, non mio. Non si può paragonare quindi il mio rincrescimento con lo strazio che dovrebbe provare il Padre verso la rovina perenne della sua creatura, della sua costruzione di stelle e di mondi, della sua stessa vita e del Figlio unigenito. Cambiare i nomi dei suoi figli per evitarlo è una superficialità che da Lui non mi aspettavo, contro cui sta andando a sbattere: cambiare nome non cambia l’essenza, la sostanza, che resta uguale, come un vestito non cambia chi lo indossa.
In mancanza d’acqua la vita cessa.