D’Yzarn-Freissinet – Morte
Si dimentica presto la morte degli altri, per non dover pensare alla propria.
Si dimentica presto la morte degli altri, per non dover pensare alla propria.
La vita è un lungo conto da pagare con la morte. La morte è un invito gratuito alla mensa dell’ignoto.
Se non sarà fermato, non si fermerà. Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto.
Le ombre della notte cantano fiere quando mettono in ginocchio l’uomo, ma semplicistiche solo le loro previsioni, l’uomo piegato ha in se la luce di Dio, il cui sorgere non lascia scampo alle ombre.
La morte è un fenomeno terribile per i vivi.
Dopo la more rientremo nel ciclo della materia, rinnovandoci in altri essere viventi come humus.
C’è una sola cosa più nera dell’oscurità: è l’ombra della morte che ti segue con passo costante. Ma la vittima è già stata predestinata, l’abbraccio della morte è su di lei e delle gelide labbra stanno per baciarla per l’ultima volta.