Ecclesiastico 5, 15 – Vita
Non essere ignorante nelle piccole o grandi cose.
Non essere ignorante nelle piccole o grandi cose.
Combatto!… E ancora combatto nei giorni schiumosi di storie normali, aspettando sempre un colpo, forte, più forte, da destra, da sinistra, da chi sa! E combatto con mani ormai gelate dal dolore e dalla delusione di avere da sempre combattuto… Combatto con occhi ciechi di lacrime per la paura che tutto sia vano… Combatto con la mente e l’anima lacerate, fatte a brandelli, quasi dissanguate, da quegli artigli che io ben conosco e che mi hanno rubato pezzi di vita ogni attimo. E ancora combatto per me, per me, per questo sole, per questa aria, per un refolo di vento che sfiora il mio viso disfatto… Combatto con il cuore che batte all’impazzata dal terrore di fermarsi d’un tratto… Combatto con braccio ormai stanco, e allora cambio di mano la spada. Ma combatto con tutto lo spirito che in me si è trasformato in pura energia, in vastità di pensiero, in ansie notturne che rubano il riposo… Combatto!
Su questa terra non ci sono né santi e né madonne. Esistono solo persone che hanno il coraggio di mostrarsi per ciò che sono e altre che si nasconderanno sempre dietro una maschera.
Non mi piace complicarmi la vita, mi piace complicarmi il dolore.
Un caso pietoso commuove, due anche, tre deprimono, dieci amareggiano, cento scocciano, mille rallegrano gli scampati.
Alcune persone entrano nella nostra vita e vi restano per poco tempo, altre vi restano solo per un po’ e lasciano le loro impronte sul nostro cuore cambiandoci la vita.
Poichè, insomma, che cos’è l’uomo nella natura?Un nulla in confronto all’infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di mezzo tra nulla e tutto. Infinitamente lontano dal poter comprendere gli estremi, la fine delle cose e il loro principio sono invincibilmente legati in un segreto impenetrabile per lui, che è ugualmente incapace di scorgere il nulla da cui egli è tratto e l’infinito da cui è inghiottito.