William Butler Yeats – Vita
Penso che possiate lasciare le arti, maggiori e minori, alla coscienza dell’umanità.
Penso che possiate lasciare le arti, maggiori e minori, alla coscienza dell’umanità.
Poco mi importa di tutta quella gente, che giudica la mia vita i miei comportamenti le mie scelte senza sapere niente di me. Ciò che mi importa è guardarmi allo specchio ed essere fiera della donna che sono. Poi la gente che continui pure con i suoi giudizi sterili a me poco importa. La mia vita va avanti lo stesso!
Ma sono di questo genere, proprio, per me, quelle Furie che agitano quelli che declamano, quando proclamano: “Queste mie ferite le ho subite per la libertà della repubblica, questo mio occhio l’ho perduto per voi. Datemi una guida, che mi guidi dai miei figli, che ci ho i tendini tagliati, che non mi tengono su il corpo”. Che sono cose che si potrebbero sopportare, se ci potessero aprire una via, per quelli che si avviano verso l’eloquenza. Ma con dei contenuti tanto sballati, con delle frasi che fanno tanto chiasso per così niente, ci guadagnano soltanto questo, quelli, che ci arrivano nei tribunali, che si trovano come sbarcati sopra un altro pianeta.
Le parole vuote hanno bisogno di gesti eclatanti, mentre le parole che vengono dette col cuore basta anche uno sguardo.
Procurati una chiave per aprire la porta del domani.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna. Ma non tormentarti con l’immaginazione. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Sono ateo teologico esistenziale. Credo nell’intelligenza dell’universo, con l’eccezione di qualche cantone svizzero.