Edouard Levé – Stati d’Animo
Non ti stupiva sentirti inadatto al mondo ma ti stupiva che il mondo avesse prodotto un essere che lo viveva da estraneo.
Non ti stupiva sentirti inadatto al mondo ma ti stupiva che il mondo avesse prodotto un essere che lo viveva da estraneo.
C’è gente che non meriterebbe di stare seduta nemmeno sul divano del tuo salotto, allora perché le consenti soggiornare nei tuoi pensieri?
Se mi guardo intorno mi rendo conto che le persone non riescono a comprendere quanto sia importante nella vita di tutti i giorni lasciare da parte il chiasso della testa e far spazio invece alle parole del cuore. Perché purtroppo non riescono a capire che anche se usando la testa tutto sembra più facile perché filtrato da un velo di razionalità e da una lucidità apparente, perdono quel qualcosa che solo l’impulsività, la schiettezza, e la semplicità del cuore possono regalare ad ogni secondo del nostro tempo e ad ogni attimo della nostra esistenza.
Questa notte insonne, con gli occhi che vagano nel buio, mi fa pensare a quando i miei occhi non riusciranno più a vedere la luce.
Parliamo di meno e abbracciamo di più, il calore delle braccia scioglierà cuori gelidi!
Quante persone ho incontrato nella vita, quante prove ho affrontato, quanti sogni ho inseguito e quanti colori ho dato alla vita. Ora è il momento di fermarsi, davanti alla persona che è l’essenza della mia vita, e il materializzarsi dei miei sogni, che sono tali solo se li percorri insieme e fanno di quei singoli colori che hai dato ai tuoi giorni una sfumatura unica, che puoi comprendere solo tu.
Identità rarefatta. Dispersione. Sospensione. Limbo. Episodi di deragliamento del pensiero. Diagnosi improbabile. Succede questo a non definirsi con tratti netti e marcati, con il nero che imbratta il bianco e lo deturpa irrevocabilmente, irrimediabilmente. Tra lo stare ed il non stare, ci sono io a dirimere il traffico: i pedoni a destra, i cingolati a sinistra e poi, tutti in fondo, verso la cassa toracica allestita a garage sotterraneo, ché tutti lì andate a finirmi, tra l’esofago strozzato, i polmoni in asfissia ed il cuore rattrappito.