Eduardo De Filippo – Società
Mi sono scocciato di sottostare alla legge del vivere civile che ti assoggetta a dire sì senza convinzione quando i no, convintissimi, ti saltano alla gola come tante bolle d’aria.
Mi sono scocciato di sottostare alla legge del vivere civile che ti assoggetta a dire sì senza convinzione quando i no, convintissimi, ti saltano alla gola come tante bolle d’aria.
Con la società che ci ritroviamo spesso facciamo determinate cose per dovere, mai per piacere, ed è la forma più ipocrita che possa esserci.
C’è troppo cuore e troppa difesa di classe.
Meglio che gli uomini chiedano perché non ho una statua, piuttosto che chiedano perché ne ho una.
L’ignoranza tracanna qualsiasi porcheria le si offra e spesso ingoia veleno, pensando di mandar giù nettare e ambrosia. L’intelligenza, no: fiuta, indaga, dubita, mescola, assaggia e confronta. E poi si oppone, ribatte, contesta, smentisce e lotta. È per questo che il Potere edifica la sua torre di Babele nel silenzio più assoluto, innalzandola con le pietre dell’ignoranza.
Innamorati che uccidono quello che reputano il loro amore, mariti che uccidono le mogli, padri che uccidono i figli, figli che uccidono i genitori, fratelli che ammazzano i fratelli, ladri che ammazzano i derubati, criminali che sopprimono i poliziotti, poliziotti che sopprimono i criminali e perfino adolescenti che per gioco o per pochi soldi strangolano e sgozzano i loro coetanei. Mi domando chi sia stato a definire l’uomo un animale razionale.
Non c’è riposo per i popoli liberi: il riposo è un’idea monarchica.