Edvania Paes – Stati d’Animo
Chi non è libero dentro non lo sarà da nessuna parte.
Chi non è libero dentro non lo sarà da nessuna parte.
Per vedere l’arcobaleno è necessaria la pioggia.
È davvero strano come, spesso, le persone più solitarie e silenziose siano quelle più interessanti. Quel loro essere così scostanti, alle volte intimoriti, forse non è casuale. Forse temono che quel qualcosa che li rende speciale gli venga tolto dagli altri, forse hanno paura di far vedere quello che possono dare. Forse hanno solo paura di venire inghiottiti dalla fretta e la freddezza del mondo.
Tutto ciò di cui ho bisogno è dentro di me, ma ho dimenticato dove l’avevo nascosto.
Addirittura certe notti mi capitava di svegliarmi agitato e non riuscire più a riaddormentarmi. Avevo paura. Avevo paura, ma non sapevo di cosa. Semplicemente provavo una sensazione di paura senza conoscerne il motivo. Mi sentivo angosciato, pieno di ansie e mi ritrovavo sveglio. Sveglio cm se avessi dormito diverse ore. Desideravo soltanto un po’ di quiete. Nn chiedevo molto. Volevo solo stare bene. A volte mi succedeva anche durante la giornata, mentre ero seduto alla scrivania, o magari quando ero solo in macchina. Guidavo e mi veniva come da piangere, mi assaliva questa sensazione e non capivo cos’era. Non sapevo come gestirla, non aveva maniglie, non potevo afferrarla, controllarla, non c’era via d’uscita. Sentivo un peso sul torace e volevo uscire da me stesso, strappandomi la pelle di dosso, scappare! Qualcosa dentro di me era in disordine. Quando cercavo di capire, quando cercavo una spiegazione logica, non trovavo risposta.Razionalmente andava tutto bene. […] queste sensazioni di paura venivano anche di giorno, ma la notte… la notte mi schiacciavano la faccia contro il muro, e mi sembrava di essere preso in ostaggio.
Non mi vergogno di quello che sono, ma di quello che non sono, di quello che “avrei”, “sarei” e delle ipotesi condizionali e condizionate, indicativo presente di un passato remoto imperfetto. Analisi di un periodo in cui protasi ed apodosi difficilmente sono consequenziali, un ablativo assoluto che mi strangola gli slanci verso il futuro.
Cammino trascinandomi appresso il mio vivere.