Edvania Paes – Stati d’Animo
Ho idee ribelli e sentimenti succubi.
Ho idee ribelli e sentimenti succubi.
So di aceto e limone, pungente sulla lingua, brucio sulla pelle. Aspra! Chi non sa diluirmi con la vaniglia dice di me che sono acre. Io mi preoccupo di non essere amara, nonostante i fumi delle pozioni tossiche inalate. Ricordo flebo di veleni somministrarti endovena, sottocute che creavano strati di rancore tra il cuoio e le arterie. E sono scappata nella notte, alzata da quel letto di droghe e soporiferi letali, rintanata come animale impaurito negli antri di boschi solitari e nebbiosi, tra le belve sanguinarie, aspettando l’alba sotto alberi spogli e durante piogge incessanti. Grondante e trafelata. La mia forza mi ha portata a bordo strada, non voglio passaggi da nessuno io, ma camminare sull’asfalto è assai diverso che camminare tra roghi e sterpaglie.
C’è un istante, profondo e breve, in cui l’onda si ritira prima di srotolarsi sulla rena, in cui il silenzio sembra inghiottire il tempo e il respiro del mare fermarsi.
Com’è facile voler bene in questo mondo: bastano due frasi dolci, dei complimenti e tac scatta il tvb. E pensare che io sono ancora una di quelle illuse che crede che dire ti voglio bene è esprimere un sentimento vero, un sentimento che nasce dal cuore, non che si raccoglie per strada.
Che sogno: non dover più guardare in faccia un altro essere umano.
Dietro i più alti muri ci sono le più grandi debolezze umane. Non fermarti mai all’apparenza. Spesso una persona che appare “corazzata” di durezza ha solo paura di mostrare le sue fragilità e le sue debolezze. Ha solo messo un muro per difendersi e per non essere ferita ancora dalla gente superficiale e abile a giocare con ledebolezze e i sentimenti altrui.
Più faccio vita sociale, più divento asociale.