Edvania Paes – Stati d’Animo
Quando si perde la testa le maschere non servono più.
Quando si perde la testa le maschere non servono più.
Un altro matto. Non si riusciva a evitarli. Erano quasi tutti matti a questo mondo. E quelli che non erano pazzi erano arrabbiati. E quelli che non erano pazzi o arrabbiati erano semplicemente stupidi. Non avevo scampo. Non avevo scelta. Dovevo solo resistere e aspettare la fine. Era un lavoraccio. Era il lavoro più duro che si potesse immaginare.
Siamo fatti di emozioni e sensazioni. Non siamo semplici pupazzi scaraventati sulla terra per vivere da burattini.
Confuso nella semplicità…
Ho visto muoversi le foglie. La sensazione che il tramonto mi uscisse dalle spalle, portandosi dietro il rosso delle mie emozioni antiche, scricchiolanti, che l’autunno fa cadere dalle vene e rimanere all’ombra di querce che mi danno memoria del coraggio e dell’arresa. Il tempo suddiviso in fasi fa pavimento ed i passanti sono sempre troppi e poco attenti a ciò che resta a terra e si calpesta. Distratti. Protesi agli astri, diventano meteore. Vanno. Di bagliore in bagliore; scemano. Ed io sfumo.
La sofferenza, come il dolore, non ha un nome proprio!
Ci sono segreti che non vedranno mai la luce del sole, ma solo lo scrigno del tuo cuore.