Elbert Hubbard – Vita
Il pessimista è uno che ha conosciuto bene un ottimista.
Il pessimista è uno che ha conosciuto bene un ottimista.
“Oltre” le difficoltà, “oltre” le parole, “oltre” gli ostacoli… persino “oltre” la ragione. È sempre il dover guardare e andare “oltre” a farci sentire incredibilmente ed inesorabilmente “più indietro”.
Quando ti accorgi che la tua vita ti sta scivolando via e non la indossi più con eleganza, forse è arrivato il momento di cambiare e per farlo bisogna allontanare ciò che ti procura disagio. Ricominciare può essere difficoltoso, a volte anche doloroso, ma per un nuovo inizio dev’esserci sempre una fine e vale la pena rischiare.
Le osservazioni e gli incontri dell’uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un’ombra di mestizia.Immagini ed impressioni che – con un’occhiata, un sorriso, uno scambio di giudizi – sarebbe facile disperdere, lo occupano più del dovuto, si approfondiscono nel silenzio, acquistano peso, si trasformano in episodio, in avventura, in fatto sentimentale. La solitudine matura l’originalità, la bellezza audace ed inquietante, la poesia.Ma anche l’opposto l’abnorme, l’assurdo, l’illecito.
La vita: il perpetuo inganno dell’uomo.
Non ricordavo più se in passato mi fosse già accaduto, ma nell’affrontare il buio che ognuno ha dentro di sé dopo una ferita profonda, distrutta dalla stanchezza, all’improvviso un’energia sconosciuta aveva cominciato a riemergere.
Quando il magone mi stringe in gola, con la faccia da bambina, mi guardo allo specchio, mi sorrido e mi dico che infondo qualcosa c’è per continuare a vivere.