Elena Usai – Abitudine
È la forza dell’abitudine, o tante volte solo il tuo menefreghismo?
È la forza dell’abitudine, o tante volte solo il tuo menefreghismo?
L’abitudine a fare ricorso a segni di identificazione esteriori, piuttosto che alla conoscenza effettiva della persona, pervade ogni contesto sociale.
Sarà detta “puntualità” solo il “rientrare” nell’effettivo lasso di tempoavente un “margine” di almeno mezzora…
Chi tace acconsente. Oppure non ha il coraggio di ammettere che sta dissentendo in cuor suo.
Puoi scegliere il tuo carattere ma non puoi scegliere la tua personalità.
Ogni giorno lottonon per prendere l’ultimo posto libero in trenoo per avere i frutti migliori al mercatoo per conquistare la poltrona migliore a teatroogni giorno lotto per poter guardarmi allo specchiosenza abbassare lo sguardo.
Ci si abitua al freddo d’Inverno. Al sole d’Estate. Agli ombrelli quando piove, come ai calzini bagnati. Al salato delle lacrime. Alle altalene vuote. Ci si abitua a resistere alla gente coi sorrisi splendenti. A spegnere il gas quando il caffè è pronto. A tirare l’accendino fuori dalla tasca sinistra dei pantaloni.Ci si abitua al buio della notte. Ai colori di un arcobaleno. Al calore di un abbraccio. Al sapore di una Peroni fresca. Al profumo delle rose. Soffri per ogni abitudine perché non puoi rivivere ogni cosa come se fosse la prima volta, ma ci si abitua anche a questa sensazione.