Elena Usai – Stati d’Animo
Perché poi alla fine, siamo coinvolti dal nostro presente, non da ieri ne da domani.
Perché poi alla fine, siamo coinvolti dal nostro presente, non da ieri ne da domani.
La mia anima cerca il vento per ascoltare la sua voce, da lontano una melodica nota musica arricchisce quel dolce silenzioso vento, disperata ascolto, ascolto nel silenzio di questa notte, annuisco quasi a dire sono qui, cercami, parlami, eco, eco di un vento dolce silenzio, l’anima mia non si rassegna, urla in quella nota musicale urla, perché perché l’amore è sempre così breve e così lungo l’oblio!
Non sono il tuo giocattolo, o ci sei o non ci sei. Non mi sono mai piaciute le presenza assenti, quindi se vuoi entrare nella mia vita la porta è aperta, ma se mi lasci in stand by ne esci per sempre.
Casa non è più casa se a casa non c’è più chi abitava quella casa.
La sensibilità è dittatura dell’anima.
Come cazzo è possibile che a un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?
Quando mi sento più debole, è allora che sono più forte.