Eleonora Putrino – Desiderio
Credevo di sapere cosa fosse l’amore, mi vantavo di averlo conosciuto. Ma quando vidi il tuo sguardo mi resi conto che l’amore non era ciò che credevo, era ciò che desideravo.
Credevo di sapere cosa fosse l’amore, mi vantavo di averlo conosciuto. Ma quando vidi il tuo sguardo mi resi conto che l’amore non era ciò che credevo, era ciò che desideravo.
Piano, piano, ho passato sotto la porta dei desideri ed ho detto: “vorrei che il suo amore per me non finisse mai”. “Vuoi di più?” “Sì, vorrei che il mio amore per lui non finisse mai… cioè, vorrei che l’amore tra di noi non finisse mai!” “C’è di più?” “No, questo mi basta! Non chiedo niente di più!”
L’Uomo Ideale dovrebbe parlarci come se fossimo dee e trattarci come se fossimo bambine. Dovrebbe rifiutare ogni nostra seria richiesta e soddisfare ogni nostro capriccio. Dovrebbe appunto incoraggiare i nostri capricci e proibirci ogni missione. Dovrebbe sempre dire più di ciò che intende e intendere sempre molto di più di ciò che dice.
Spesso è dove non pensiamo di cercare, che si trova quello che desideriamo.
Quello che qualcuno chiama “sogno”, “utopia”, “impossibile”, “bei desideri”, “delirio”, “pazzia”, qui, nella terra dello Yaqui, si è sentito con un altro tono, con un altro destino. E c’è un nome per questo di cui parliamo ed ascoltiamo in tante lingue, tempi e modi. C’è una parola che viene dall’origine stessa dell’umanità, e che segna e definisce le lotte degli uomini e delle donne di tutti gli angoli del pianeta. Questa parola è libertà.
Mi prendi, mi trattieni, ti sento; rapisci la mente in un sottile gioco di seduzione. Bramami, desiderami, avvinghiati al mio corpo, è pelle; avido desiderio di te, solo il culmine, solo perché il resto di me tu l’hai già preso… l’anima.
Il vero credente nutre sempreuna speranza nascosta…