Eliette Abécassis – Società
Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo.
Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo.
Mi spaventa il fatto che milioni di persone prive di scrupoli e d’intelletto abbiano la supremazia in questo mondo.
Se c’è un elemento basilare nella nostra costituzione, è il controllo civile dell’esercito.
Il fatto deve essere una foto, reale, l’opinione sul fatto può anche essere un dipinto con tante pennellate.
La rivoluzione non è il potere, è la trasformazione del potere.
Il primo uomo che, avendo recinto un terreno, ebbe l’idea di proclamare questo è mio, e trovò altri così ingenui da credergli, costui è stato il vero fondatore della società civile. Quanti delitti, quante guerre, quanti assassinii, quante miserie, quanti orrori avrebbe risparmiato al genere umano colui che, strappando i pali o colmando il fosso, avesse gridato ai suoi simili: “Guardatevi dall’ascoltare questo impostore; se dimenticherete che i frutti sono di tutti e che la terra non è di nessuno, sarete perduti!”
La società ha inizio a partire da due individui, quando il rapporto tra questi individui modifica il loro comportamento.