Elisa Pasquini – Ricordi
I ricordi rendevano vivo ciò che ormai non c’è più.
I ricordi rendevano vivo ciò che ormai non c’è più.
Vorrei non perdermi nel mare dei ricordi.
La memoria è la continuità del tempo, permette alla conoscenza di proseguire.
Quanto sono subdoli, riescono perfettamente a mimetizzarsi nella quotidianità di un oggetto dimenticato nel cassetto, nella banalità delle parole di una canzone che distrattamente passa in radio, nella stanchezza di un tramonto. Restano nascosti nell’oscurità dei vicoli ciechi dell’animo per giorni, mesi, anche delle vite intere per poi palesarsi in tutta la loro sadica maestosità, liquefacendosi e solcando il tuo viso come un aratro arrugginito su terra friabile. Tu sei lì, inerme, a farti travolgere, barchetta di carta nel ruscello, ad osservare stupefatto la tua vita in fiamme e un secchio di lacrime in mano per spegnerle, incapace di ricordare che devi dimenticare. E li chiamano semplicemente ricordi.
Dimentichiamo quando cambiamo.
I ricordi: confortevoli nicchie in cui rifugiarsi.I ricordi: spazi angusti da cui fuggire.Puoi Amarli o Odiarli, ma è impossibile eliminarli.
Ricordo: dal latino {re-} indietro {cor} cuore. Richiamare in cuore: riprovare ancora le stesse emozioni, i brividi, le scene, il sapore di quel ricordo. Riviverlo col cuore.