Elisabetta Quaratino – Vita
Nella vita per sopravvivere bisogna sempre fare i conti con qualcosa, con qualcuno. Ma per cavarsela davvero non si può scontare a vita.
Nella vita per sopravvivere bisogna sempre fare i conti con qualcosa, con qualcuno. Ma per cavarsela davvero non si può scontare a vita.
Ognuno di noi possiede la sua finestra interiore che apre solo quando le difficoltà della quotidianità ci tolgono il fiato e abbiamo bisogno di respirare nuove energie. Perché la prima cosa che facciamo alla nascita è respirare, respirare vita.
Non esistono i cattivi: esistono quelli profondamente insicuri, eternamente fragili. Ecco: esistono i dannati.
Quando si perde la certezza di conoscere, non completamente ma almeno in parte, una persona, si cade nell’insicurezza dei propri mezzi percettivi, è difficile riprendere fiducia del proprio istinto, il timore che possa accadere ancora di rimanere deluse ti spinge a diventare più dura con te stessa e di conseguenza con chi ti circonda. E così s’innalza un muro, che ti dà la sensazione che tutto ciò che sta al di là non può più ferirti.S’incontrano, si conoscono un numero smisurato di persone nell’arco della propria vita che riescono piano piano a crepare fino a far cedere quel muro, il rancore che ne può derivare è non averlo permesso prima, troppo tempo è passato…, una seconda occasione c’è sempre per tutti, bisogna solo avere il coraggio di afferrarla.
Erano i figli di coloro che un tempo erano stati schiavi, nati in una specie di libertà, ma usciti dal grembo materno con la consapevolezza con cui erano nati tutti quelli della loro razza – la consapevolezza che Dio aveva promesso un futuro a tutti eccetto che a loro.
La vita è perlopiù fatta di infinite sfumature. L’ironia è che questo è scritto in bianco e nero.
Preferisco essere dannato, piuttosto di continuare ad essere figlio dell’ipocrisia. Mi diverto molto, molto di più.