Emanuele Panza – Angelo
Spero che un angelo o un diavolo possano sentire il mio dolore per aiutarmi…
Spero che un angelo o un diavolo possano sentire il mio dolore per aiutarmi…
Grande è la potenza che gli fu conferita da Ilùvatar, ed egli era coevo di Manwë. Era dotato dei poteri e della conoscenza di tutti gli altri Valar, ma li volgeva a perfidi scopi, e sperperava la propria forza in atti di violenza e tirannide. Chè bramava Arda e tutto quanto vi si trovava, agognando al trono di Manwë e al dominio sui reami dei suoi pari. Dallo splendore decadde, a causa dell’arroganza, al disprezzo per tutte le cose, salvo se stesso, spirito funesto e impietoso. La comprensione egli la trasformava in sottigliezza, onde pervenire e sottomettere alla propria volontà quanto gli servisse, fino a diventare mentitore svergognato. […]Ma non era solo. Molti dei Maiar, infatti, vennero attratti dal suo splendore nei giorni della sua grandezza, e gli rimasero fedeli anche nella sua tenebra; e gli altri li corruppe in seguito, asservendoseli con menzogne e perfidi doni.
La tua Oscurità… è la mia Luce!
Buonanotte principe gentile, e voli d’angeli t’accompagnino cantando al tuo riposo…
Gli angeli sono la voce del silenzio.
E mi soffiò un angelo dentro all’anima e capii davvero cosa voleva dire amare!
Mi consigli il tramonto ed io vedo l’alba, cammina in terra e scelgo la sabbia, non voglio ascoltarti e già lo sapevi, per questo mi consigli sbagliato per farmi star in piedi.