Emanuele Sorrenti – Tristezza
Dopo aver lasciato la scuola e aver cominciato a vivere, mi son reso conto che fare i conti con i numeri era molto più facile che fare i conti con le proprie sensazioni.
Dopo aver lasciato la scuola e aver cominciato a vivere, mi son reso conto che fare i conti con i numeri era molto più facile che fare i conti con le proprie sensazioni.
Anche con il perdono spesso le vecchie ferite restano vive.
A te piccola…Yara, Sara, Tommy, Angela, Denise e a tutte quelle persone che non hanno potuto decidere da sole del proprio destino.A tutte le famiglie che hanno perso i lori cari,a tutti Voi và il mio rammarico di non potere contribuire ad alleviareil vostro dolore.Quanti morti,Quante sofferenze,Quante lacrime,quanto ancora dobbiamo subiresenza potere fare niente per fermare tutto questo,e soprattutto senza un perché!
C’è un ricordo folle dove tra noi non è mai finita, dove stiamo lì a guardarci negli occhi stiamo lì a sussurrarci “per sempre”.
Il pianto è il riflesso incondizionato di un falso sorriso.
È terribilmente piccolo chi non ti vuole amare, che poi d’improvviso con qualche grande lacrima scompare!
Dopo una grande delusione, un amico ci chiede: come va? E noi come attori apprendisti rispondiamo: bene grazie! In realtà nel profondo del cuore c’è una spina dolente e l’anima in frantumi come una lastra di vetro!