Émile Michel Cioran – Stati d’Animo
Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
E dopo tanto tempo che sei rimasta li ferma ad aspettare, senza pensarci senza capire neanche tu perché, ti alzi e te ne vai.E finalmente c’è l’hai fatta finalmente hai trovato quel coraggio che, anche se spinto dal limite della sopportazione, ti ha fatto prendere la scelta giusta. Un’ultima occhiata, un sospiro, e chiudi la porta…. tutto quello che c’era dietro è stato tutto parte di te, qualcosa che non hai voluto lasciare, ma hai dovuto, qualcosa che ti mancherà sicuramente, ma che ha fatto aprire altre porte. Sarà sempre li fermo immagine, un ricordo che non sbiadisce, e che ci sarà per portarti consiglio…
Nella complessità della vita, resto con me stessa complessa, e se la vita mi sfida nel suo essere complesso, ben venga ne troverà di complessità nella mia personalità!
È facile girare le spalle al proprio problema e crearne uno più semplice da superare. Ti sei creato una vita di false traiettorie e falsi sentieri da seguire, solo per illuderti che la strada sarà meno impervia ed il traguardo più semplice da raggiungere. Hai proiettato fuori la frustrazione che ti logora dentro, creando nemici esterni da attaccare ed eliminare. Quando sarebbe così semplice fermarti, scrutarti l’anima e capire che l’unica persona da correggere risiede in te, sei te. Ti isoli nelle tue paure, perché quelle certezze di cartone potrebbero distruggersi alla prima flebile pioggia e così giaci e muori in quell’oscura menzogna, che come una cantilena ti tormenta la mente, la stessa mente brillante che ha creato tutto ciò che ti ha distrutto.
Non svelare la tua parte più cara ora che sei troppo vulnerabile.Allontanati da quelle perfide spirali avviate da giocolieri suadentiper indole attratti dai più deboli lamenti.
Decisamente, pensai, il mio problema principale è resistere e non diventare matto.
Alla donna che sono stata voglio bene. Anche se era fragile non è mai stata debole, anche se era stanca e sfinita non ha mai smesso di lottare. Ha saputo resistere. Alla donna che sono stata sento di dover riconoscere dei meriti, molti: il coraggio di sbagliare, la volontà di esserci, la responsabilità di scegliersi.