Emilio Rega – Stati d’Animo
Quanto ci piace far finta di essere buoni.
Quanto ci piace far finta di essere buoni.
Siamo semplicemente il frutto di combinazioni biologiche, di coincidenze spazio-temporali, di irrazionali vortici emozionali. Siamo pelle e sogni, nulla di più.
Io penso a cose belle mentre preparo brutte cose. Penso a giorni di pace mentre carico il fucile. Penso alla luce, al sole, mentre aspetto la notte per l’attacco a sorpresa. E penso alla libertà, mentre cammino verso la mia prigione.
Le persone prima si prendono tutto di te, anche la tua libertà, poi quando vorresti anche tu partecipare al banchetto di te stesso, non lo accettano, devono continuare a sbranarti da sole. L’errore più grande è di chi sbrana o di chi ha permesso di farsi sbranare, inizialmente, con consapevolezza? Forse la seconda, ma di certo ci si può liberare dalla morsa, se lo si vuole, e aspettare che le cicatrici si rimargino. Di sicuro colui che apprende di più tra i due è lo sbranato perché lui ci penserà su molto a lungo prima di lasciare in giro, a chiunque, altri pezzi di se; lo sbranatore invece continuerà a cercare prede, perché, per suo istinto, non si sazia mai.
Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, ho raccolto il frutto della felicità.
Molte volte la felicità è solo una scusa involontaria alle nostre sofferenze.
Come il girasole all’alba si volta verso il sole, possiate anche voi inebriarvi del suo calore, aprendo la vostra anima a un nuovo giorno che sorge.