Emilio Rega – Televisione
Quell’umanitarismo dolciastro delle fictions.
Quell’umanitarismo dolciastro delle fictions.
La televisione è un’arma a doppio taglio: serve a divertirsi anche se fa perdere l’etica giusta del dialogo.
È il simbolo vivente del giornalismo televisivo. Il volto più noto dell’informazione alla Rai, dove del resto ha lavorato per 42 anni. Poi il diktat bulgaro, addì 18 aprile 2002, prontamente eseguito dall’apposito Agostino Saccà. Da allora Il Fatto, che da otto anni accompagnava gli italiani dopo il Tg1, il programma più visto della tv, che raccoglieva ogni sera quasi un terzo del pubblico, è scomparso. E, con esso, il suo conduttore. Ultima puntata, il 31 maggio 2002.
La stoltezza ha cancellato la saggezza; buio.
Non odio le donne; odio gli uomini che presumono di amarle.
La televisione vive di cinema e il cinema muore di televisione.
La televisione è un mezzo di comunicazione per ogni nazione.