Enrico Conte – Morte
A volte sei stanco, altre non vuoi vivere, altre ancora cerchi la morte, non morire… la morte ti farà vivere senza toglierti la vita.
A volte sei stanco, altre non vuoi vivere, altre ancora cerchi la morte, non morire… la morte ti farà vivere senza toglierti la vita.
Io donna mortale, presto assurta al cielo infinito dove troverò pace eterna tra le luci della notte…
Di uomini molto cattivi non si può nemmeno immaginare che muoiano.
Vergogna. Ma che cosa si cela nei cuori così pieni di odio e cattiveria di costoro? Era un tenero germoglio che si apprestava a diventare un albero imponente. Era un battito forte che scandiva il tempo con il sorriso sincero, forte della gioventù. Era un’anima nobile che teneva una sana vita: la sua! Non aveva atteggiamenti dannosi, non apparteneva alla violenza, desiderava forse essere amato e accettato, lui era un bambino tranquillo che aveva i suoi timori, le sue paure, le sue fragilità, problemi che si hanno a quell’età, aveva il diritto e il dovere di crearsi una propria vita, qualsiasi immagine rappresentava era sua scelta, ma qualche branco di pecore arrabbiate con loro stessi l’ha preso di mira colpendolo forte nel suo orgoglio, ferita che per lui è stata mortale. Oggi è un corpo senza battito, un’anima ferita, un germoglio maltrattato che è stato sradicato dalla sua terra, allontanato dall’Amore dei suoi cari, il suo gesto sconvolge ogni regola, assurda irragionevole, non rimarrà impunito. Nessuna legge condanna quando la vita stessa e questo peccato non sarà lasciato impunito. Se dentro vi canta un grande amore per la vita non sopprimetelo dateci un cielo azzurro dove lui possa volare.
Chissà perché quando muoriamo, tutti alla fine spendono una buona parola per noi perfino i nemici.
Com’è vero ch’io amo più l’onore del nome mio, io non temo la morte. -da “Giulio Cesare”
Vorrei mi venisse nascosto il giorno della mia morte, potrei non presentarmi all’appuntamento.