Enrico Coraci – Ricordi
Alla fine di un viaggio ciò che rimane è il ricordo. Poi si pensa di voler viaggiare per sempre, ma viaggiando per sempre fermarsi diventa il ricordo.
Alla fine di un viaggio ciò che rimane è il ricordo. Poi si pensa di voler viaggiare per sempre, ma viaggiando per sempre fermarsi diventa il ricordo.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
I luoghi che son stati testimoni muti d’un amore nobile, diventano scrigni che custodiscono pregiati ricordi. Scrigni che si dischiudono ad ogni nostro passaggio, effondendo la fragranza di un Noi che non evapora mai.
È l’alba, ed io non riesco a dormire, i miei occhi fissi al soffitto sembra che vogliono dirmi: rifletti. Eppure le mie riflessioni le vivo durante la giornata, in ogni avvenimento, in ogni circostanza. Amo riflettere su tutto ciò che mi capita, su tutto ciò che vivo, ripesco spesso tra le sensazioni e le emozioni lasciate alle mie spalle un qualcosa che riesca, nonostante il tempo, a tenere vivo dentro me il ricordo. Non dobbiamo mai dimenticare nulla, mai rinnegare niente, nella sofferenza mi sono fatta donna e nell’essere donna ho raggiunto il massimo per la mia vita.
Volare ad occhi chiusi… non ha senso.
Ti innamori all’improvviso. E inizi a soffrire, a soffrire senza aver scelto. Così pensi e ripensi alla tua vita, che si brucia davanti i tuoi occhi. E il tempo scorre. Un giorno però ti svegli come una persona nuova. Puoi far tutto ciò che potevi fare prima. E ricordi di aver bruciato parte della tua vita a vuoto. Un vuoto pieno di un amore che ti ha cambiato. Che ti ha reso diverso. Un altro giorno però ti svegli, e ti innamori all’improvviso. Di nuovo.
Ci sono ricordi che sembrano insignificanti ma ogni tanto, senza motivo, li senti respirare. È come se volessero ricordarti che sono ancora vivi e ti faranno compagnia tutte le volte che avrai bisogno di sentirti meno solo.